La poliziotta della squadra del buon costume

L'agente Gianna D'Amico continua a colpire, è una poliziotta piena di buone intenzioni e ambiziosa ma è afflitta dai suoi soliti problemi: una stupidità e un'incompetenza fuori dal comune.
Per mettersi in luce con i superiori inizia un'indagine di sua iniziativa e arresta il commissario Scappavia. Gianna è ancora fidanzata con il collega poliziotto, l'agente Arturo, e ha un galoppino/assistente, l'agente Tarallo.

Prosegue con la sua indagine personale e viene casualmente a incrociare un traffico di prostitute, sfruttando la sua bellezza si infiltra nel giro spacciandosi per una cantante; Arturo e Tarallo la seguono, tentando di proteggerla e rimediando figuracce e tanti ceffoni.

Tra una doccia e l'altra Gianna trova il tempo di cantare nel nightclub, fare rapporto in commissariato, litigare col fidanzato ma anche a salvare una ragazza, finita suo malgrado nel giro di prostituzione e a sgominare l'intera banda di papponi e schiavisti. Una volta tanto le cose sembrano andare per il verso giusto e la poliziotta viene addirittura decorata ma anche questa volta all'ultimo momento si verifica l'incidente che rovina la festa.

Il film è molto commedia e poco sexy, a nostro avviso non uno dei migliori. Come se non bastasse nel film la Fenech canta non una ma ben due canzoni, interminabili e pessime. Come cantante non è penosa come la "collega" Gloria Guida nell'infermiera di notte e le due canzoni hanno un minimo di coerenza con il resto della trama ma è comunque piuttosto imbarazzante, come avevamo visto ne l'infermiera di notte.