L'alcova

Titolo originale L'alcova, Genere Erotici, Italia, Anno 1985, Durata 90 minuti

Lilli Carati e Laura Gemser, due tra le più belle attrici delle pellicole erotiche degli anni '70 e '80, partecipano a un film ambientato nell'Italia fascista per la regia di Joe D'amato. La versione che sono riuscito a recuperare sembra sia stata piuttosto tagliata, ennesima vittima della censura dell'epoca?

  • Titolo: L'alcova
  • Altri interpreti:

    Annie Belle, Al Cliver, Robert Caruso, Nello Pazzafini

Attenzione! Il seguente sommario contiene spoiler.

Elio de Silvestri è un gerarca fascista che torna a casa dopo aver partecipato alla campagna italiana d'Africa. Con sè porta alcuni souvenir: maschere, tappeti, manufatti e... una principessa abissina donatagli da padre cui aveva risparmiato la vita nel corso della guerra. La principessa Zerbal è interpretata da Laura Gemser più bella che mai.

A casa ad aspettarlo ci sono la moglie Alessandria e la segretaria Wilma che in attesa del ritorno del guerriero hanno instaurato una relazione omosessuale tra loro.

La moglie e la segretaria

Elio e Alessandra sono quella che si definirebbe una coppia aperta, entrambi con un robusto appetito sessuale. Il ritorno del guerriero e soprattutto la presenza di Zerbal sconvolgono gli equilibri di casa.

Elio tornato a casa inizia a lavorare al libro delle sue memorie, Zerbal pur essendo una principessa viene introdotta in casa come serva ma dimostra di avere un carattere piuttosto forte, si rende conto del rapporto tra Alessandra e Wilma e per dare una rimescolata alle carte in tavola seduce la padrona di casa.

Il giorno seguente un nuovo elemento di disturbo contribuisce a sconvolgere la casa: torna a casa Furio, il giovane figlio di Elio, cadetto della Regia Marina che si invaghisce di Wilma.

Furio e Wilma

Fino a qui la trama è francamente piuttosto banalotta ma si tratta pur sempre di un film di Joe D'Amato, questa volta con un vero cast e un certo budget a disposizione, ecco che arrivato a due terzi il film cambia decisamente marcia.

Elio si reca a casa di una signora di facili costumi, un puttanone, ma non per il motivo più ovvio e banale, da lei vuole acquistare dei film pornografici che all'epoca erano merce piuttosto rara.

Dopo aver ottenuto le bobine torna a casa e offre a tutte le donne la trasgressione (per l'epoca) di vedere un film pornografico nella saletta della casa. Zerbal e Alessandra sono su di giri, si sono fatte di cocaina e sono state interrotte nei preliminari. Mentre Elio si prende cura del proiettore le tre donne sono sedute una accanto all'altra a guardare il film e si eccitano terribilmente, alla fine si masturberanno tutte e tre l'una con l'altra con la padrona di casa al centro.

Lo scopo di Elio non è semplicemente quello di mostrare alle signore di casa un film porno e nemmeno di farle semplicemente eccitare, lui ne vuole girare uno, usandole come protagoniste. Le donne accettano ma solo a condizione di indossare una mascherina dato che Elio con il film ci vuole guadagnare (e quindi metterlo in vendita) e non limitarsi a usarlo per il suo piacere personale.

Si inizia a girare, Alessandra indossa la mascherina; con la scusa della particolare ambientazione legano Wilma, impedendole di fare altrettanto e riprendendola a viso scoperto. Anche Zerbal partecipa alle riprese ma non sembra avere problemi di pudore e si mostra completamente. Non si limitano a riprendere Wilma nuda sul letto ma la fanno violentare dal giardiniere.

Dopo la violenza subita Wilma sviene, al suo risveglio riesce a prendere la pellicola e a scappare in bicicletta per correre a chiedere l'aiuto di Furio. Al loro ritorno i due giovani trovano gli abitanti della casa intenti in una specie di rito, Zerbal ha ormai conquistato la posizione dominante e si trova al centro della scena ma il suo trionfo è destinato a durare pochissimo: il film si chiude con la morte della bellissima ex schiava che muore bruciata dalla infiammabilissima pellicola di cui Wilma si era impossessata in precedenza.

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