Concetta Licata

Titolo originale Concetta Licata, Genere Pornografici, Italia, Anno 1994

Il film ha avuto un notevole successo che ha permesso di girare i due episodi successivi. I dialoghi del film, nella versione italiana, sono soprattutto in uno strano dialetto, un mix di siciliano e napoletano.

  • Titolo: Concetta Licata
  • Altri interpreti:

    Selen: Concetta Licata
    John Walton: Paolo Licata
    Kelly Trump: amante di Paolo
    Ron Jeremy: Direttore del carcere
    Dragixa: Annamaria, amica e coinquilina di Concetta
    Erminio Bianchi: don Erminio
    Don Fernando: meccanico, collega di Santino
    Backey Jakic: criminale mafioso
    Joy Karin's: moglie del titolare dell'officina
    Rosa Arminio:
    Erika Bella: moglie di Paolo
    Nicky Brando:
    Franco D'Alessi:
    Dalila: Rosalia Locascio
    Franck David:
    N'J De Bahia:
    Ignazio Feno:
    Flavio Gioia:
    Joe Calzone:
    Mario Massetti:
    Luigi Salomone:
    Diana Stevenson:
    Simona Valli:
    Eric Vincent:

  • Film correlati: Concetta Licata II, Concetta Licata III

Attenzione! Il seguente sommario contiene spoiler.

Un'ambulanza corre disperatamente verso l'ospedale, a bordo c'è una bella ragazza, ferita e sanguinante. I soccorsi riescono a salvarle la vita e dopo qualche giorno viene dichiarata fuori pericolo. Ancora in stato di semi-incoscienza inizia a ricordare.

Una coppia sta cenando in un ristorante quando arriva una telefonata per lui, il signor Paolo Licata. E' la sua amante che lo chiama da una cabina telefonica fuori dal ristorante e vuole vederlo subito; con una scusa Paolo lascia la moglie al tavolo ed esce per incontrare l'amante gelosa (e anche piuttosto infoiata). Dopo aver bevuto un whisky al bar i due vanno in un sottoscala appartato dove consumano un veloce rapporto (poco più di una sega).
Nel frattempo la bella mogliettina si stanca di aspettare ed esce dal ristorante, viene abbordata da un passante e decide di accettare le sue avance scopandoselo in un altro sottoscala mentre Paolo assiste alla scena di nascosto. Questa seconda scena di sesso è più lunga e comprende anche una penetrazione anale, anche questa è in stile Salieri: posizioni un po' improbabili con la donna che viene sottomessa, assenza di primi piani "ginecologici" tipici invece delle produzioni più moderne. Finita la scopata la donna torna a casa dove trova la baby sitter che si sta prendendo cura della figlia, rientra anche Paolo che la affronta e la minaccia, dopo quello che è successo l'uomo sa che riuscirà ad ottenere il divorzio ed anche la custodia della bambina. In preda alla disperazione la donna si spara.

Il flashback si conclude e quindi capiamo che la bambina nella culla è Concetta Licata e i due erano i suoi genitori. La bella ragazza è felice fidanzata con Santino, un ragazzo che lavora come meccanico in un'officina del paese. Per fare bella figura con la fidanzata, Santino Lanzafame anche se non ha ancora la patente, si mette alla guida di una delle macchine in riparazione e con questa va a prendere Concetta per portarla a fare un giro, i due ragazzi vengono fermati ad un posto di blocco della polizia per un controllo; mentre gli agenti controllano i documenti dei due ragazzi succede l'imprevisto: due malavitosi uccidono i poliziotti a colpi di pistola, proprio davanti ai due e i mafiosi, prima di allontanarsi minacciano i due fidanzati intimando loro di tenere la bocca chiusa sull'accaduto.

Il posto di blocco fatale

La polizia indaga e scopre che qualcosa non va. Nel corso delle indagini trovano i due fidanzati e scoprono che Santino guidava senza patente, come se non bastasse il ragazzo ha precedenti penali e quindi viene trattenuto per accertamenti mentre Concetta viene rilasciata. I detective capiscono che i due ragazzi, anche se negano tutto, hanno visto qualcosa e contano di mettere pressione su di loro facendo passare un po' di tempo in carcere a Santino.
La voce che i due fidanzati hanno assistito all'omicidio inizia a circolare: Concetta si confida con la sua amica e coinquilina (Draghixa) e questa a sua volta racconta tutto al prete del paese concedendosi anche una sessione di petting pesante con l'ecclesiastico; anche Santino in carcere non riesce a tenere la bocca chiusa. I due mafiosi intanto si danno da fare con le loro minacce: Santino e la sua ragazza devono tacere.
Uscita dal commissariato Concetta si mette in contatto con l'avvocato mentre Santino in carcere pensa di confessare tutto alla polizia e si confida con un compagno di cella.

La vita nella prigione non è facile, i secondini si comportano da aguzzini e il direttore del carcere (Ron Jeremy) è un vigliacco prepotente che fa di tutto per scoparsi mogli e fidanzate dei detenuti con la scusa di concedere favori ai carcerati.

Il giorno seguente ai colloqui in carcere il direttore della prigione spadroneggia e abusa del proprio potere, il suo scopo è di ottenere favori sessuali dai parenti dei carcerati e la tecnica funziona e si tromba la bella mogliettina (Dalila) di uno dei detenuti. A mio modesto avviso, con eccezione forse della scena madre del film, è Dalila la regina della saga, la migliore nelle scene hard.

Il GIP si reca dal magistrato con la buona notizia: il ragazzo è disposta a parlare in cambio del suo rilascio, con la sua testimonianza si riuscirebbe a inchiodare almeno due elementi di una potente famiglia mafiosa locale. In realtà le cose non sono molto chiare, tutti i cosiddetti rappresentanti delle istituzioni sembrano marci fino al midollo, a cominciare dal direttore del carcere e senza dimenticare il prete.

L'idea di inserire una trama vera e propria in un film porno è apprezzabilissima, tutto in questo film è molto curato a partire dalla scelta degli attori, la scenografia, i costumi, la fotografia... quello che un po' mi spiace è che la trama è in fondo una lunga serie di luoghi comuni e stereotipi, a partire dal carceriere aguzzino, i mafiosi sanguinari e i magistrati inetti per non parlare del prete al quale le donne devono come minimo mostrare le tette se vogliono ottenere qualcosa, anche una banale informazione.

Resta comunque un film apprezzabilissimo con alcune cose veramente riuscite. Per esempio Ron Jeremy è perfetto nell'interpretare il direttore del carcere, è straordinariamente... laido, viscido, peloso e sudato.

Concetta non demorde e, su consiglio del prete, si decide a concedere qualche piccolo favore per aiutare Santino in carcere. Comincia a scoparsi un secondino e poi passa al direttore.

La scopata tra Selen e Ron Jeremy è sicuramente la scena madre del film, merita di essere vista visto che l'attrice, pur essendo già piuttosto nota ed apprezzata, concede tutti gli accessi alla verga di Ron Jeremy e prendere in culo una mazza di quel calibro non deve essere stato facile nemmeno per lei.

Concetta Licata disposta a tutto

Il film si conclude con Santino che accoltella il direttore nella mensa del carcere rimandando al film successivo che qui viene citato come: "Concetta Licata II: fuga a Milano".

Commenti (0)

Lascia un commento

Stai commentando come ospite.